http://ilmanifesto.info/solidarieta-alla-palestina-premi-nobel-artisti-e-intellettuali-chiedono-un-immediato-embargo-militare-ad-israele/
servo disobbediente
domenica 27 luglio 2014
sabato 30 novembre 2013
Lavoratori Unicoop : LA COOPERATIVA FALLISCE, DITTA APPALTANTE CONDANNA...
Lavoratori Unicoop : LA COOPERATIVA FALLISCE, DITTA APPALTANTE CONDANNA...: Importante precedente giuridico che farà giurisprudenza su numerose situazioni lavorative dove l'azienda appaltante fa ricorso a coo...
venerdì 2 dicembre 2011
vorrei raccontarti una storia: da “oceano mare”………………….alessandro baricco
vorrei raccontarti una storia: da “oceano mare”………………….alessandro baricco: l’altra sera a “che tempo che fa” era ospite alessandro baricco che ha detto delle sacrosante verità sulla televisione e sulla scuola ..e s...
mercoledì 30 novembre 2011
CODA DI LUPO
FABRIZIO DE ANDRE'
Il brano più amaro e più duro dell'album "Rimini"
Un brano, che partendo da lontano racconta il 1977 e i giovani del movimento, gli indiano metropolitani e la sconfitta.
Nella canzone Faber disegna la storia dell'antagonismo politico in Italia, usando come filo conduttore il parallelo tra dli Indiani d'America e gli Indiani metropolitani, raccontando il conflitto tra l'estrema sinistra e il PCI, tra i sogni rivoluzionari e la realtà, tra le speranze di cambiamento e la sconfitta...............
Un brano, che partendo da lontano racconta il 1977 e i giovani del movimento, gli indiano metropolitani e la sconfitta.
Nella canzone Faber disegna la storia dell'antagonismo politico in Italia, usando come filo conduttore il parallelo tra dli Indiani d'America e gli Indiani metropolitani, raccontando il conflitto tra l'estrema sinistra e il PCI, tra i sogni rivoluzionari e la realtà, tra le speranze di cambiamento e la sconfitta...............
martedì 28 dicembre 2010
sabato 25 dicembre 2010
COMPAGNI...................
Lettera di Mario Rigoni Stern, partigiano, inviata al Convegno Provinciale dell'ANPI di Treviso nel 2007.
Cari compagni, sì, compagni, perché è un nome bello e antico, che non dobbiamo lasciare in disuso; deriva dal latino "cum panis", che accomuna coloro che mangiano lo stesso pane. Coloro che lo fanno condividono anche l'esistenza, con tutto quello che comporta: gioia, lavoro, lotta e anche sofferenze.
E' molto più bello di camerati, come si nominano coloro che frequentano lo stesso luogo per dormire o anche commilitoni, che sono i compagni d'arme.
Ecco, noi della Resistenza siamo compagni, perché abbiamo sì diviso il pane quando si aveva fame ma anche insieme abbiamo vissuto il pane della libertà che è il più difficile da conquistare e da mantenere.
Oggi che, come diceva Primo Levi, abbiamo una casa calda e il ventre sazio, ci sembra risolto il problema dell'esistere e ci sediamo a sonnecchiare davanti alla televisione.
All'erta compagni!
Non è il tempo di riprendere in mano un'arma ma di non disarmare il cervello sì, e l'arma della ragione è più diffice da usare che non la violenza.
Meditiamo su quello che è stato e non lasciamoci lusingare da una civiltà che propone per tutti autoveicoli sempre più belli e ragazze sempre più svestite.
Altri sono i problemi della nostra società: la pace, certo, ma anche un lavoro per tutti, la libertà di accedere allo studio, ua vecchiaia serena; non solo egoisticamente per noi, ma anche per tutti i cittadini.
Così nei principi fondamentali della nosra Costituzione nata dalla Resistenza.
V iraggiunga il mio saluto, compagni dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia e Resistenza sempre.
Vostro Mario Rigoni Stern.
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